Teatro

TRE MOSTRE AL MART

TRE MOSTRE AL MART

Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto ha visto il 2 luglio l'inaugurazione di ben tre mostre. La prima di esse intende celebrare l'attività di Paolo Vallorz, grande artista contemporaneo di origini trentine anche se ormai da tempo stabilitosi a Parigi, la seconda si incentra su una selezione di opere della VAF-Stifnung, una raccolta nata dalla passione per l'arte contemporanea italiana del collezionista tedesco Volker W. Feierband, la terza è dedicata ai lavori della fotografa Olimpia Ferrari.

“La donazione Paolo Vallorz” è, come dice il titolo, l'esposizione di una selezione di 82 dipinti fra quelli che il pittore solandro ha donato al Mart in due trances, la prima del 1993 con 139 opere e quella attuale che ne comprende 56. Si tratta di un nucleo straordinario che fornisce una visione completa del lavoro di un artista che, dopo una breve parentesi astratta delle origini, ha sempre sposato un'idea figurativa della pittura, riabilitando i vecchi generi come il ritratto, la natura morta, il paesaggio. Partendo dalla prima sala e proseguendo poi nel percorso, si realizza immediatamente come ci si trovi di fronte all'opera di un uomo dalla grande sensibilità e flessibilità, che riesce a dominare sia il genere del ritratto eseguito in studio, all'interno del quale spesso dominano i tratti del grigio e del nero, sia quello della pittura eseguita negli spazi aperti delle montagne trentine. Si trascorre attraverso figure umane che ricordano per certi aspetti quelle di Velàzquez e Goya, paesaggi e cieli eterei ispirati a Constable e Friederich, nature morte crude e violente che rievocano immagini di Bacon e Soutine. Una scommessa questa del Mart che, nella persona del suo direttore Gabriella Belli, ha sempre sostenuto come un museo debba valorizzare tutto il proprio patrimonio, al di sopra e al di là delle ideologie o delle tendenze della critica, la quale forse, nel caso di Vallortz, non ha ancora dato il giusto peso ad un artista che è sempre andato contro tutte le mode del nostro tempo.

I “Percorsi riscoperti dell'arte italiana nella VAF-Stifnung 1947-2010” sono, invece, un'ideale prosecuzione della mostra del 2005 intitolata “Un secolo di arte italiana” che aveva presentato un primo nucleo di opere, in deposito al Mart fin dal 2001, oggi inserite nella collezione permanente. La passione per l'arte italiana di Volker W. Feieraband, che ha promosso il lavoro di giovani talenti con l'istituzione del Premio internazionale Agenore Fabbri, si concretizza qui in due differenti sezioni, la prima che incentra la propria attenzione sugli artisti attivi dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento, la seconda che si focalizza sulla generazione successiva, quella operante negli anni Ottanta-Novanta. Si parte da esperienze come quella del “Gruppo nucleare” con artisti del calibro di Franco Bemporad, Enrico Baj, Roberto Crippa, Gianni Dova e Pietro Manzoni per passare poi ad altre tendenze artistiche come il Razionalismo concreto, il Costruttivismo e l'Informale, rappresentato quest'ultimo da Toti Scialoja, Franco Meneguzzo, Gianni Bertini e dalle sperimentazioni polimateriche di Agenore Fabbri, Gino Marotta, Edgardo Mannucci, Andrea Raccagni. La prima sezione si chiude con opere di artisti impegnati nella critica sociale, tra i quali Vettor Pisani, Gino de Dominicis, Gianni Bertini, per poi confluire nel secondo percorso, quello dedicato ai giovani, ove, partendo da esperienze che privilegiano la rappresentazione figurativa, si giunge poi all'astrazione con i cementi lavorati, i light boxes, le lamiere, le scritture su tela.

Meritevole di attenzione, seppur testimoniata da un numero ridotto di lavori rispetto alle esposizioni precedenti, è anche la personale “Olimpia Ferrari: Reflect what you are”, dedicata appunto alle realizzazioni dell'artista romana. Si tratta di una serie di immagini fotografiche che intendono riflettere sulla labilità delle identità personali, realizzate attraverso il sovrapporsi di strati in cui i volti umani si mescolano tra loro e che sono nate da un'osservazione del riflesso del viso dell'artista sullo schermo acceso del televisore.

MART, Rovereto (TN), aperte fino al 30 ottobre 2011 collezione VAF-Stifnung e Olimpia Ferrari e fino al 13 novembre 2011 donazione Paolo Vallortz, da martedì a domenica dalle 10 alle 18 (lunedì chiuso), venerdì chiusura alle 21, ingresso euro 11 comprensivo delle collezioni permanenti, cataloghi Silvana Editoriale, sito internet www.mart.tn.it